Ellin Selae, Cuneo 2015
15x21 cm
208
8.00 (invece di 16.00)
978-88-89621-21-9
Dalla fine del Novecento si moltiplicano le esperienze di ritorno alla terra e altre si rinnovano partendo dalla tradizione, sorgono nuovi movimenti e spazi rurali abbandonati vengono riabitati. Nel mentre, l'economia capitalista procede nel percorso di privatizzazione e trasformazione in merce degli elementi fondanti le agricolture (acqua, terra, piante, sementi, animali...) provocando degrado e sfruttamento, sia sociale che ambientale; nello stesso tempo, l'immaginario contadino viene fatto proprio dalle imprese commerciali, banalizzandolo o rendendolo elitario secondo i mercati.
Per radicare e dare un futuro alle agricolture contadine di oggi, possibile alternativa all’agricoltura industriale, è importante conoscere e saper rileggere le storie collettive degli uomini e delle donne, dei contadini salariati o piccoli proprietari, delle comunità contadine, che prima di noi hanno vissuto sulle nostre terre. Vite semplici e dure, tra miseria e lotte sociali, affamati di terra, tradizionalisti e anarchici, localisti e migranti, ossequienti e resistenti…
I nuovi contadini, consapevoli degli errori del passato e attrezzati con quanto di realmente utile offre la modernità, sono forse l'unica alternativa possibile, e di certo la più sana, ai modelli sociali offerti dalla globalizzazione e dalle multinazionali.