Venaus, ven. 26 luglio 2019, ore 12 – “Territori in battaglia” (Mauvaise Troupe e Tabor)

Venaus, venerdì 26 luglio 2019, ore 12:00 – Festival Alta felicità

Presentazione di
TERRITORI IN BATTAGLIA:
Errekaleor, il più grande squat dei Paesi Baschi
NOTAP, il Salento in lotta contro il gasdotto transadriatico

con il collettivo Mauvaise Troupe e Tabor edizioni

 

Tutto può succedere
Introduzione all’edizione italiana

«La libertà è un viaggio di gruppo su un campo minato»
(Ayse Deniz Karacagil)

Viviamo in un tempo in bilico. Non passa giorno senza che un disastro ecologico e sociale, un passo avanti nel totalitarismo o un sussulto di resistenza e di rivolta ci ricordino che tutto può succedere. I governanti faticano a governare, e ogni loro decisione non è altro che un tentativo di posticipare quel crollo imminente che è ormai il clima di quest’epoca.

Ma questo crollo non è imminente. È in atto. Semplicemente ha tempi lunghi, diversi da quelli forgiati da un immaginario hollywoodiano della catastrofe. Sono i tempi della storia. L’Impero romano non è crollato in un giorno…

Un ordine va disgregandosi, vecchie e nuove forze si combattono per affermarsi o per non soccombere. Nel caos di questo processo, tra le macerie delle passate forme della politica, si forgiano nuove forme di vita. Ecco dove siamo. La rivoluzione non sarà la resa dei conti finale al culmine di questo processo. La rivoluzione è questo processo. Quello che stiamo vivendo.

Nei quartieri delle metropoli come nei territori rurali e montani, si moltiplicano esperienze di lotta ed esperimenti di vita alternativa e comunitaria. Sono rotture che germogliano nelle crepe, nei fallimenti, negli spazi vuoti del sistema. Sono tasselli di un variegato mosaico internazionale. Non siamo soli. Riconoscerlo, riconoscersi, è il primo passo per rafforzare quell’autonomia indispensabile a liberarsi dalle dipendenze che ci stritolano vincolandoci al sistema.

Confederare le resistenze in atto significa dare a ogni specifica battaglia la forza che deriva dall’essere e sentirsi parte di una resistenza globale. Ogni pezzetto di terra riconquistato, ogni tempo ritrovato, ogni vittoria strappata, costituisce al tempo stesso una nuova retrovia per il diffondersi di ulteriori avventure.

I libretti di questa collana, «territori in battaglia», sono racconti di vite e di lotte fatti dai loro protagonisti, non freddi resoconti di una qualche area politica. Tradurli, diffonderli, stimolarne di nuovi, è uno strumento per innescare relazioni, saldare complicità, stringere alleanze. Perché nell’isolamento i limiti si ingigantiscono, le contraddizioni si incancreniscono, mentre è conoscendosi e lottando insieme che quelle distanze che rappresentavano una barriera possono trasformarsi in una ricchezza.

Oggi più che mai, le ragioni per unire le forze sono più grandi di quelle che ci dividono.

Tabor, primavera 2019